Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

I daggio e per aver domandato l'elemosina, ciò che fanno appunto per non rubare o per evitare la prigione. Si è che oltre alla codardia, vi è più grande l'istinto sociale che impedisce di render male per male e fa subire agli individui i più gravi freni, perchè essi ritengono che ciò sia necessario al buon andamento dell'ordine sociale. Credete forse che la sola forza basterebbe ad assicurare il rispetto della proprietà, se, nelle menti degli. individui non si fosse infiltrato quel carattere di legittimità che fa accettare la proprietà come risultato del lavoro individuale? Le più gravi pene hanno mai impedito a coloro che vogliono vivere a spese _ altrui, di violare la proprietà, senza curarsi di sapere se essa fosse o no legittima? Che avverrebbe dunque, se gl' individui considerando la loro miseria e scoprendone le cause derivanti dalla proprietà, fossero spinti ad agire da un malvagio istinto naturale? Bisognerebbe dire che la società non durerebbe un minuto di più, si avrebbe allora la « lotta per l'esistei:iza » nella più crudele espressione, si avrebbe il ritorno alla primitiva barbarie. È appunto perchè l'uomo è naturalmente spinto a migliorare le proprie condizioni che si è lasciato signoreggiare, sottomettere, ingannare, sfruttare, e che esita ancora a cercare coi mezzi violenti di emanciparsi completamente . • • • Se analizziamo l'afferì-nazione che l'uomo non è buono, e che nessun cambiamento se ne deve sperare, dobbiamo concludere che il vero significato di tale 81.:>ho-ica Gino B1arco

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