Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 35 - sempre a spalle degli sfruttati, e nulla è stato cambiato. Da che si sono scritte le prime parole di rivolta e di protesta, sono avvenute parecchie rivoluzioni, ma siamo sempre allo stesso punto! Perchè? Gli e che non si tratta più di dire e scrivere che il lavoratore e sfruttato, bisogna invece spiegargli come cambiando di padrone non cesserà d'essere sfruttato, e che se si mettesse al posto dei suoi padroni, diverrebbe sfruttatore a sua volta, lasciando o tenendo sotto di sè altri sfruttati, che formulerebbero contro il suo dominio le stesse proteste che oggi egli avanza contro coloro che vorrebbe spossessare. Bisogna far capire altresì ai lavoratori come la borghesia li inganni, persuadendoli a difendere i privilegi degli sfruttatori come se fossero i loro interessi, mentre la organizzazione sociale a cui si vorrebbe interessarli non ha sempre dato loro che promesse giammai mantenute. La società borghese s'incarica essa stessa, con la sua organizzazione basata sull'antagonismo degli interessi, a spingere i lavoratori alla rivoluzione ; ora, i lavoratori hanno spesso fatte delle rivoluzioni, ma lasciandosene sempre sottrarre il frutto, perchè « non sapevano ». Il dovere dei propagandisti oggi consiste appunto nel!' « insegnare » ai lavoratori ciò che non sanno, e per insegnare bisogna « dimostrare ». La sola affermazione fa dei credenti, non dei coscienti. Finche, pure pei socialisti più avanzati, l'autorità era la base di ogni organizzazione, non c'era alcun B liotec..i G1 o Es .:1re ,

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