Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

male a fare dei credenti; anzi ciò facilitava il lavoro ai capi, i quali a furia di affermazioni acquistavano proseliti. E siccome questi capi non domandavano punto ai proseliti di sapere, per farli agire, ma soltanto di « credere » perchè obbedissero ciecamente agli ordini ricevuti, così non avevano bisogno d'affaticarsi noppo a cercare argomenti di persuasio11e. La massa dei seguaci, fidenti negli uomini provvidenziali che dovevano pensare per loro e guidarli, non aveva bisogno d'imparare troppe cose. I capi avevano preparato piani di riorganizzazione sociale, che avrebbero poi attuato non appena giunti al potere. Gli operai dovevano sapersi battere e farsi uccidere per conquistare a quelli il potere; non avevano da sapere e fare altro. Non appena i capi fossero al governo, avrebbero pensato loro; il popolo non doveva che aspettare, senza curarsi d'altro, e tutto sarebbe andato bene. Ma le idee anarchiche son venute a rovesciare tutto ciò. Negando la necessità degli uomini provvidenziali, facendo la guerra all'autorità e rivendicando ad ogni individuo il diritto e il dovere di agire solo secondo i propri impulsi e di non subire alcuna coazione o restrizione alla sua autonomia, proclamando l'iniziativa individuale base _di ogni progresso e di ogni associazione veramente libertaria, l' idea anarchica non può contentarsi di far dei credenti, deve invece fare dei convinti che sappiano ciò che dicono e approvano, che sieno stati persuasi dagli argomenti loro presentati, e che abbiano saputo rendersi conto del Sòho Cél Dt:io e c.1r ".C

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