Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

-30Egli allora non potrà non soffrire, pensando che il suo lusso è fatto della miseria d'una quantità di lavoratori, che ciascuno de' suoi godimenti rappresenta parecchie sofferenze di coloro che si sono sacrificati nel produrglieli. Se in quest'uomo la combattività è uguale alla sensibilità, egli diverrà un ribelle di più contro l' ordine sociale. che a lui non assicura più il godimento morale e intellettuale . • • • Non bisogna dimenticare, infatti, che la questione sociale non si limita punto alla sua semplice parte materiale. Noi lottiamo, certo, anzitutto, perchè tutti possano mangiare secondo la loro fame, ma le nostre rivendicazioni non si arrestano lì; noi lottiamo anche perchè ciascuno possa sviluppare tutte le sue facoltà, e procurarsi tutte le sodisfazioni morali e intellettuali di cui abbisognassero il suo cuore e il suo cervello. · Per molti anarchici, è vero, il problema si liri1ita al suo lato materiale, ed è ciò che li ha condotti a dare ali' anarchismo le più varie interpretazioni, a discutere su l'egoismo, l'altruismo ecc. Non c'è nulla . di più importante della « questione di ventre", d'accordo; solo che il fermarsi a questa, sarebbe un grave pericolo per il trionfo medesimo della rivoluzione, giacchè allora molti potrebbero essere spinti a contentarsi presto; ad accettare lo Stato socialista, che dovrebbe e potrebbe forse assicurare a tutti la sodisfazione dei loro bisogni fisici. Se la prossima rivoluzione limitaJse i su()Ì desid~- 3,DliotecaGino B ,ir ..,0 '---

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