Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 200 - poi, noi li manderemmo in un ambiente corrotto in cui la loro buona fede non potrebbe che constatare la propria impotenza; e dovrebbero ritirarsi, qppure piegarsi agli usi parlamentari ed imborghesirsi a .loro volta. Ora, noi che cerchiamo di premunire la massa dalla malattia della fede negli uomini provvidendali, e vogliamo farle capire che non ha niente da attendersi da costoro, col metodo parlamentare non faremmo altro semplicemente che mettere sugli altari alcuni individui, il tradimento dei quali potrebbe far rovesciare lo sfavore sulle idee. Ci sarebbero quelli che direbbero: « Gli anarchici non valgono più degli altri "; poichè parecchi non sanno separare gli individui dalle idee, e attribuiscono a queste l'indegnità e la debole1.za di quelli. Dopo aver perduto un tempo prezioso, adoperate inutilmente le nostre forze a far trionfare questi individui, bisognerebbe di nuovo perdere altrettanto tempo non meno prezioso, sprecare inutilmente altre forze, per dimostrare che costoro sono dei traditori, e che il loro tradimento non diminuisce in nulla la bont.l delle nostre idee; e questo per ricominciare, proponendo nuovi candidati! - Ma via ! Il paragone del frutto fradicio che in un paniere guasta tutti gli altri frutti buoni, è molto vecchio, ma è troppo vero; e sar.1 anche pii1 vero, quando si metta un frutto sano non in un paniere soltanto, ma addirittura fra un mucchio di frutta guaste. Non dobbiamo quindi servirci del suffragio universale, non solo perchè non può servire a nulla,' ma soprattutto per esser desso d lio:>ci:J G1 O 8 .:1r CO

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