Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

197 - come un qualsiasi altro mezw ( 1 ), ma siccome esso è un perfetto strumento di autorità, non potrebbe produrre che una rivoluzione politica, autoritaria; ecco perchè gli anarchici lo respingono insieme al pri neipio stesso d'autorità. Se il nostro ideale fosse di compiere una trasformazione della società per mezw d'un potere forte che piegasse la folla secondo una data formula, si potrebbe anche tentar di servirci del suffragio universale, cercare di convincere la massa ad aver fiducia in quakuno dei nostri, a confidar loro la cura dei propri interessi, dando loro il potere di applicare le nostre teorie. Benché, abbiamo gi:I visto, parlandone nel capitolo su l' A 11/oritd, che il suffragio universale è buono solo a far balzare dall'urna le mediocrità, e. che esso implica troppa bassezza e avvilimento da parte di quelli che aspirano alla delegazione, perchè un uomo sincero e un po' intelligente consenta a chiedere agli elettori un mandato. Appunto ciò che fa la debolezza del partito collettivista nelle lotte elettorali, è che i suoi uomini relativamente intelligenti sono quasi sempre battuti dai possibilisti, il cui unico valore è d'essere pappagalli <la tribuna, senza idee; è che quelli han voluto mantenere intatto, - non dappertutto, del resto, - il loro programma rivoluzionario, e presentarsi nel tern- (1) Si:1. ~rmess."l 1ml not:i co111r:1.dittori:1. No, neppure sotto que,;to p11nto di vista il volo può essere utile. E.'i.~ non può sen•ire agli intt:rèS.<;d.Ìell:\ ri\'oluzione, neppure la pili poli1icamcnte anodin:1., Se rinche non fo<;i;imo an:uchici, come riv~ luzionari noi rimarremmo lo -.tes..~ antip:ubmc11ta1ì e :l<;\e11~ionis1i: perciò non so11oscrfri~mo quest:a piccoh concessione che Grave fa al suo ipotetico conlrndiuore, (!tota del tl'ad11tt,:ire). ca Gino e anc H

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==