Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

XVII. Idee e metodi ( 1) Ci sono alcuni, - animati, vogliamo crederlo, da buone intenzioni, - che sembrano stupefatti nel vedere che gli anarchici respingon certi metodi di lotta come contrari alle loro idee. « Perchè non cercate di impadronirvi del potere (dicono costoro) per poter spingere gli individui a mettere in pratica le vostre idee? » - « Perchè (esclamano altri) non accettar di !Jlandare qualcuno dei vostri alla Camera dei deputati, dove potrebbero rendervi qualche servizio, ed avrebbero inoltre più autorità per propagare le vostre idee tra la folla? » Dall'altra parte, ci son degli anarchici che, credendo di essere logici, spingono il ragionamento fino all'assurdo; sotto il pretesto dell'anarchia, accettano una quantità di idee che non hanno a che vedere nulla con esse. Cosi, colla scusa d'esser contrari alla proprietà, certuni si son fatti apologisti del furto ; altri, a proposito di libero amore, son giunti a sostenere le fantasticherie più assurde, che non esiterebbero essi stessi a chiamare deboscia o crapula, se fatte dai borghesi; i più stravaganti poi son quelli che si dichiarano contrari ai principii, e dicono : « Ecco un altro (1) Abbiamo creduto bene tradurre brevemente cosl, il titolo che ncU'origibalc fn.nccse: dice: Oon1mt quoi le8 ,,ioyen& dteoulettt CUii principts (Oomt i 111etodi dtrillano dai principii). 11i, :ca Gino 8 o (Nota dtl traàutkll'e),

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