Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

verso la costa lontana. Salutate la civiltà in cammino, che va a compiere l'opera sua ! Costoro han trovato laggiù una popolazione forte, robusta e sana, e in quaranta o cinquant'anni la ridurranno un armento anemico, abbrutito, miserabile, decimato, corrotto, che starà poco tempo a sparire dalla faccia della terra. Allora l'opera della civiltà sarà completa. Se si dubitasse di ciò che diciamo, si consultino le narrazioni dei viaggiatori, si leggano le descrizioni \ dei paesi dove gli Europei si sono installati per diritto di conquista; dovunque le popolazioni s' indeboliscono e scompaiono, dovunque l'ubriachezza, la sifilide ed ogni altra importazione europea di questa specie le decimano, atrofizzando e impoverendo quelli che sopravvivono. E come potrebb'essere altrimenti, dati i metodi che si impiegano? Ecco delle popolazioni che avevano tutt'altro genere di vita di noi, altre attitudini, altri bisogni; invece di studiare queste tendenze diverse, di cercare di adattarle alla nostra civiltà, gradualmente, insensibilmente, dando loro di questa civiltà quanto ne potevano assimilare, si è voluto piegare d'un colpo quelle nature vergini, e si è tutto spezzato. Non solo si son rese le nature di quei popoli refrattarie ai nostri costumi, ma l'applicazione di questi, all'esperienza, è risultata loro fatale. La funzione dell'uomo cosidetto civile avrebbe potuto esser bella, se si fosse saputo comprenderla, e se anche non fosse stata corrotta da due pestilenze: la burocrazia di governo cd il mercantilismo, due pia8 lioteca Gino Bianco

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