Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 164 - stesse ingiustme, le stesse turpitudini che poi eglino aiutano a far pesare sugli altri; e non sentono più l' ignominia della loro condotta, e giuugono a servire incoscientemente da istrumenti al dispotismo, a vantarsi della loro triste funzione, a non comprenc derne tutta la bassezza e l'infamia. In quanto ai bisogni del commercio, questo sì è il vero movente della colonizzazione! I signori borghesi, avendo esuberanza di prodotti che non possono smaltire non trovano di meglio che andar a dichiarar là guerra a de' poveri diavoli, impotenti a difendersi; per imporre loro questi prodotti.' Certo, sarebbe più facile intendersi con essi ; si potrebbe- trafficare per· mezzo di scambi, anche non stando a ~uardar tanto al valore degli oggetti, poichè trattandosi di cose che han valore solo in apparenza, è facile abbagliarli e realizzare buoni guadagni. E non si fece così forse, prima che si penetrasse nel continente nero? non si era allora, in tal modo, intermediarie le ·popolazioni della costa, in relazione con i popoli interni ? Non se ne traevano forse gli stessi prodotti e guadagni che se ne traggono oggi ? Si, è possibile, sarà stato a questo modo, ma, - diavolo ! - per operare in tal maniera con profitto, ci vuole del tempo e pazienza, riesce impossibile lavorare in grande, si deve lottare coi concorrenti. ,, Il commercio ha bisogno d'esser protetto! » si dice. Ma si sa quello che ciò significa: presto, due o tre corazzate in assetto di guerra, una mezza dozzina di cannoniere, un ·éorpo d'esercito da sbarco corrono B,bli ..imo B,ar,

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