Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

128 l' interesse collettivo era un ottimo argomento per forzare i lavoratori a contribuire alla difesa dei suoi privilegi. Ma fortunatamente lo spirito di critica si sviluppa e si estende tutti i giorni, l'uomo non si contenta più di parole, e vuol sapere ciò che queste significano ; se non riesce a capir tutto a prima vista, sa però ricordare i fatti, dedurne le conseguenze, e trarne una conclusione logica. . . . Che cosa rappresenta, infatti, questa parola, - Patria, - ali' infuori del sentimento naturale di affetto che si ha per la famiglia e i parenti, e dell'affezione nata da l'abitudine di vivere sul suolo natio? Nulla, meno che nulla, per la maggior parte di 'quelli che vanno a farsi spaccare la testa in guerre di cui ignorano le cause, e di cui sono i soli a sopportare i danni e i pericoli come lavoratori e combattenti. Fortunate o disastrose, queste guerre non possono in nulla cambiare la loro situazione. Vincitori o vinti, saranno sempre le bestie da soma sfruttate e sottomesse, che la borghesia tiene a mantenere sotto il suo dominio. Se ci riferiamo al senso che le dànno coloro che più ne parlano, « la patria è il suolo, il territorio che appa-rtiene allo Stato di cui si è sudditi ». Ma gli stati hanno confini arbitrarii ; la loro delimitazione dipende quasi sempre dall'esito delle battaglie; gli organismi politici, quali sono presentemente, non sono stati sempre costituiti allo stesso modo; e doJUani, s~ pi:icerà a-coloro che ci sfruttano di tarsi la 13 lio\<;!c..G.l 1,o 8 ..1r e,

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