Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 124 - Costoro han dovuto concludere che la società è male organizzata, che le sue istituzioni sono viziose, e che queste debbano scomparire per dar posto ad una organizzazione più equa e più razionale. Ma quelli che godono dell'attuale disordine, siccome non vogliono abbandonare i loro privilegi, hanno proibito le nuove aspirazioni come sovversive; e di qui nuove lottè, nuove cause di sviluppo pei cattivi istinti umani. Riconosciuta l' inAuenza nefasta della società sul morale degli individui, resta faci1e capire come si• deve fare per eliminare gli istinti cattivi e sviluppare i buoni. Poichè la società borghese, basata sull'antagonismo degli interessi, ha prodotto la lotta fra gli individui e procreata questa creatura mostruosa che è il cosidetto « uomo civilizzato », bisogna sostituire a questa, una società organizzata al contrario sulla base della più stretta solidarietà. Che gli interessi individuali non sieno più opposti fra. loro nè contrari ali' i11teresse generale; che il benessere particolare sia effetto e cagione insieme della prosperità universale; che per vivere e godere, ciascuno debba non temere la concorrenza dei suoi simili, ma al contrario associando alle altrui le sue energie ed aspirazioni, da queste tutti possano trarre utilità; in modo che l'una associazione non si muova e svolga la sua enèrgia a detrimento delle associazioni vicine. Questo è l'ideale che si dovrebbe raggiungere. Se si ha paura degli oziosi, si renda il lavoro at• traente. Invece di addossarlo tutto a un numero [i. mitato di persone, per le quali diventa un supplizio, 8,blio, e ..i G, 10 El.:1r

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