Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

81 lir - 122 - * * * In tali condizioni la solidarietà è impossibile. Come volete che gli individui non si dilanino fra loro, quando debbono di continuo domandarsi se essi e la propria famiglia mangeranno l'indomani, dato che il proprio concorrente riesca a strappare loro il posto all'officina, tanto da farli rimaner disoccupati? Come volete che sieno solidali, quando pensano che il boccone di pane che donano talvolta al mendicante che passa, potra loro mancare più tardi ? Come possono pensare alla solidarietà, quando sono spinti a lottare senza tregua per la conquista del pane quotidiano, quando sanno che c'è tutto un paradiso di gioie nella vita ad essi chiuso per sempre? Forse il bisogno di unirsi per la lotta è I' unica cosa che, avvicinando gli uomini, ha trasformawquesto sentimento in bisogno d'amore pel prossimo. La solidarietà per la lotta diviene poco a poco solidarietà pel mutuo aiuto. Ma checchè ne sia, la responsabilità del sopravvivere della lotta fra individui e delle animosità che ne derivano, rimonta alla società intera. Come volete che l'uomo non desideri il male, quando s~ che la scomparsa della tale persona gli farà montare d' un gradino la scala sociale, che la morte del tal' altro è una probabilità di più per lui d'ottenere il posto che desidera, ed equivale ali' eliminazione d' un concorrente pericoloso? Come l'individuo può resistere al cattivo impulso ,Je\l;t sua natura, quando egli sa con sjcurezza che uir, o

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