Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 120 fossero conservati e coltivati dalla presente organizzazione sociale. Come volete che l'uomo sia buon lavoratore, se nel sistema vigente il lavoro è considerato una degradazione riserbata ai paria della società, e se, per la cupidigia di quelli che lo sfruttano, se n' è fatto un supplizio e una schiavitù? Come volete che non vi sieno gli oziosi quando l'ideale, lo scopo da· raggiungere per ogni individuo che vuole elevarsi, è di riuscire ad ammassare, non importa con quali mezzi, abbastanza danaro per vivere senza far nulla o facendo lavorare gli altri? Più è grande il numero di schi;lvi che l'individuo giunge a sfruttare, più la sua situazione è elevata e più elevato è il rispetto che gli si accorda; e più grande è anche la somma di piaceri che ne trae. Si è divisa gerarchicamente la società in modo che i gradini più alti della scala sociale, considerati come ricompensa al merito, ali' intelligenza e al lavoro, sieno riservati appunto a quelli che non hanno mai fatto nulla. Quelli che per una ragione o per l'altra son collocati in alto, mangiano, bevono e si divertono senza esser costretti a muovere un dito, dando spettacolo della loro fannullaggine, delle loro dissipazioni agli sfruttati che, in fondo alla scala, sudano, soffrono e producono per loro senza riceverne in cambio che il poco per non morire di fame, senza la speranza di uscire da tale situazione, che per un caso fortunato. E poi c' e chi si meraviglia che ci sia della gente con tendenza a voler vivere senza far nulla. Noi inBibliotec. 1 G110B1àr ,

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