Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

- 114 - i bei sentimenti di amore, di carità, di fratellanza, di devozione e di solidarieta esaltati dai poeti, dalle religioni, dai moralisti ci provano che se egli agisce talvolta sotto l' impulso di sentimenti malvagi, ha anche un fondo di ideale e un bisogno di perfezione che la socied comprime e impedisce di svilupparsi. L'uomo non s' è fatto da solo, nè moralmente, nè fisicamente. Come gli altri animali, di cui ·non è che una specie superiore, l'uomo è il prodotto d' un concorso di circostanze, di combinazioni e d' associazioni di materia. Egli ha lottato per svilupparsi e, se ha contribuito in buona parte a trasformare l'ambiente in cui ha vissuto, questo in contraccambio ha influito sulle sue abitudini, sul suo modo di vivere, di pensare e di agire. L' uomo cosi ha formato la societa sotto l'impulso del suo carattere e secondo le sue passioni, e continua ad avere la sua parte d' influenza sul funzionamento di lei. Ma. non bisogna dimenticare che egli ha continuato ad evolvere anche dopo che le società si son formate stabilmente; e queste, da quando si sono organizzate in gruppi numerosi, hanno avuto sempre per fondamenta l'autorita e la proprieta. Le rivoluzioni han potuto arrecare qualche cambiamento nei particolari, il potere e la proprietà avranno cangiato di mani, passare da una casta all'_altra; ma la societa non ha cessato d'esser basata sull' antagonismo fra gli individui, sulla concorrenza dei loro interessi, e non poteva_quindi non pesare con tutto il suo peso sullo sviluppo del loro cervello. Biblio,, 3 G~ ~ugmo 8asce in seno alla società, e nel suo am-

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