Giovanni Grave - La società morente e l'anarchia

81bl - 104 - sociologia, e passato al crivello della ragione tutte le istituzioni sociali che ci reggono, senza alcun dubbio le loro conclusioni sarebbero state molto diverse. Dal momento che questi scienziati hanno ammesso che l'uomo agisce sotto l'impulso delle influenze esterne, dovrebbero esserne spinti a ricercare quali sono queste influenze, queste cause; studiando l'uomo reputato delinquente ed i suoi atti, lo studio della natura di questi atti dovrebbe necessariamente imporsi allo scienziato e fargli ricercare perchè essi sieno in antagonismo con le leggi della società. Invece le influenze d'ambiente, i pregiudizi di educazione, la loro ignoranza relativa delle q_uestioni scientifiche che non hanno direttamente studiato, tutto si combina per farli giungere, a loro insaputa, a conclusioni tanto favorevoli all'ordine di cose esistenti che, pur riconoscendole cattive e domandando miglioramenti per i diseredati, non ne possono concepire di migliori senza l'autorità. Abituati a non altro, che a rimuoversi un poco la catena attorno al collo sotto lo staffile del potere, i più indipendenti vorrebbero magari sbarazzarsene essi stessi, per una piccola minoranza, ma non possono in alcun modo concepire che l' umaniti intera possa camminare senza vincoli, senza prigioni e senza catene. * * * Se noi esam1mamo quali sono i delitti più antisociali, i più presi di mira dal codice e i più frequenti, non tarderemo a riscontrare che, ali' infuori di alcuni ~I 'li

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