Edoardo Pantano - La situazione

l è suonata in Italia. Ciò intendono amiCI e nemici, dacchè il sogno dei nostri martiri è divenuto aspirazione latente e prepotente di moltitudini impazienti di raccogliere il frutto di mezzo secolo di combattimenti e di vittorie popolari. Chi non ode quel grido è fuori de.ll'orbita della coscienza nazionale, e chi udendolo non sente il dovere di schierar si con maturo pensiero pro o contro, è indegno di lottar e e di viver e. La rassegnazione passiva ed inerte fa imputridire un popolo. Questa nella quale l'Italia presentemente si esaurisce non è lotta, ma larva di lotta che spossa il popolo e ne ringrettisce l'anima e la fede. È vagito di bimbi irritati di sucrhiar linfa in luogo di latte; è gar a non già di uomini liberi educati al lavoro ed al sacrificio ma d'imbelli liberti prostrati dall'ozio e corrotti dalla scostumatezza. Venticinque milioni d'Italiani, fremendo e mormorando, curvano la testa dinanzi a faccendieri impudenti che per disputarsi il favore del Principe han messo all'asta l'onore nazionale, o innanzi ad uomini affranti dalla lotta per l'Indipendenza che, affascinati da una illusione menzognera di libertà, si sono ravvolti fra i laceri gloriosi avanzi della bandiera unitaria , come in un lenzuolo funer ario attraverso le cui pieghe sentono ancora l'eco di un magnanimo passato Ina ·non vedono la presente ignominia politica, non odono nè il grido angoscioso delle plebi affamate nè la ribellione delle coscienze tradite. Ciò non può durare. Coloro che in questa pesante atmosfera non hanno smarito ancor a la fede delle grandi e nobili idee devono sentire la solennità del momento che attraversa il paese, il dovere di apparecchiarsi agli event che si maturano. Noi ci troviamo in questo momento innanzi a due tombe tuttora dischiuse, intorno atle quali si sono raccolti i due partiti avver si all' inceder e del popolo per riaffermarvi, ciascuno a suo modo, la propria bandiera e la propria so- - vranità.

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