Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

~ -86 IL GENIO DI PIO IX. ombroso di ogni progresso; come barbaro nimico di civiltà ed oppressore dei popoli; come assolutista, crudele, e che, non avendo nella propria debolezza mezzo a mantenere la sua tirannide, avea per naturale alleato l'Imperatore e per unico puntello le baionette alemanne. Il trapasso dal , Papa ai preti era facile : più facile ancora dai preti alla Chiesa ed al Vangelo, proclamato come nemico dei popoli e non accordante · coi bisogni del secolo. Anzi, dico meglio) non fu propriamente il Vangelo a cui si appiccava quell' invido ferro; ma sì veramente alla maniera, onde jn Roma dal Papa e dai preti s'interpreta l ' Evangelio. Il che dovea tanto più spiacevole riuscire ai popoli, quanto si pretendea, che interpretando il Vangelo, in altra maniera da quel che facea la Chiesa romana, ne sarebber·o venuti gli effetti contrari : libertà cioè, indipendenza , progresso indefinito, culto ci vile, ricchezze , prosperità, !beatitudine senza fine. Questo , come vede ognuno , è l' anima del protestantesimo : forse la forma più generale sotto cui può presentarsi qualunque scisma od eresia: avervi cioè due maniere d ' interpretare il Vangelo : la falsa che la Clìiesa romana adotta e propaga, perchè conforme ai suoi interessi: la genuina ehe i riformatori si arrogano e di cui si adergono a maestri. Così la quistione politica e civile si trasfortna in religiosa : i Pontefici accusati di non essere buoni Principi, erano per conseg·uente acca-

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