Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

IL GENIO DI PIO IX . 83 materia troppo disposta: la Penisola dal Cenisio e dal Mont_e Bianco fino all'estremo lembo australe delJa Sicilia andò in fiamme! Fu colpa , errore o sventura? Se ci paresse colpa od errore, sapremmo guardare un silenzio che h filiale pietà c'imporrebbe, come lo guardarono parecchi che furono in questo pensiero. Se la credessimo sventura, saprem rispettar]a, nè vorremmo rinfrescare parlando ~aghe così dolorose. Ma a falsare i no!.tl·i concetti nessuna rag·ionc ci potrebbe condurre. Il tempo delle matte adulazioni a Pio IX è passato; e non furnmQ noi sicuramente a tributargliele : esse han compiuto il loro uffizio , ed ogg·i sarebbero intempestive, ma non sospette. Nell' esul~ di Gaeta solo un occhio cattolico può scorgere qualche éosa di grande: solo chi ha fede nella Provvidenza può studiarvi qualche arcano suo consiglio. Un riposato esame sui fatti seguiti ultimamente avendoci condotto ad una conclusione acconcia a g·iustificare i disegni delia Provvidenza, e l'uomo che n'era pre!'>o strumento, noi non l' abbiam voluto nascondere, ed ahbiam creduto che potesse giovare alla integTità di questo scritto.' Non è per ora che un abbozzo: ma un ingegno più forte, quando i fatti saranno compiuti fra poco e mcg·lio studiati col tempo, potrebbe colorirlo e dargli vita. Stimiamo adunque che le sventure d' Itai ia , le vere·ogne di Roma) l ' esilio di Pio sono il prezzo,

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