Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

8.2 IL GENIO DI PIO IX . la età moderna non ha da insuperbire di nessuna scoperta su questo punto. 1\ta le idee, storte o diritte che siano, restano affatto sterili, se nel loro esplicamento non sono sostenute da alcune congiunture di fatti che ne rendano possibile ed agevole l'applicazione. E ve ne furono poderissimi nel caso nostro, i quali affot·zarono quelle idee, le fecero ingig·ant ire ed irrompere come torrente che ogni ostacolo urta, schianta, ravvolge e porta via. Le qu2li congiutJture toccherò brevemente, perchè mi sembr~­ no indispensa?ili a portare equo giudizio sulla. presente condizione d'Italia, ad intendere come e perchè le concette speranze ci fal1irono, e a studiare se ci ha via e quale sarebbe da instaurarle. Conto tra questi fatti come precipuo l' avvenimento al trono pontifica te del Mastai Ferretti, e le rifot·me amministt·ative e civili, cominciate l e compiute d:t lui con tale ft·anchezza ed ardimento da ispirare meno stupore per la novità, che sgomento pel suo e pel comune pericolo. La via su cui eg li entrava cosi sicuro, il rifondere da capo l ' organamento dei suoi Stati, la larghezza di un perdono illimitato a centinaia di rei politici, la piena fiducia concessa ai traviati, l'aver lot·o dato stanza in Roma, nella sua reggia e più nel suo cuore, chiamandone perfino alcuni alla partecipaz ione del governo, furono portenti inattesi, inauditi, che fecero trasecolare l'Italia ed il mondo. Ma furono scintille che si appresero ad una

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