Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

72 TENDENZA RELIGIOSA di superiore alla intellig-enza, di <'Onh·ario alle propensioni animalesche, fù ripudiato, fu vò lto in dcriso, fu tradotto come invenzione gesuitica a fine di dominare il mondo , e di corrompere, d' invilire la umana natura. Ad una religione fogsiata su questo tipo fu naturale che si attaccassero con un zelo da commedia e con un fervore ridicolo quanti ci avea in Italia d'increduli, di atei, di l ai di e vituperosi di tutti i colori; e seenatamente di quel rifiuto del sacerdozio e del chiostro che frugati da più acri rimorsi, cercarono in tutti i tempi soppiantar quella Chies-a che per loro è un rimprovero, un giudice, una condanna, almeno un richiamo; ed essi, come già il Pizarro, ~orrehbero bruciare il navilio pe1· tòrsi la possibilità di mai tornare indietro. Costituitosi così l' apostolato civile ed il sacerdozio laicale nella Penisola in aperta contraddizione dell'apostolato cattolico e del sacerdozio ecclesiastico, ne dovca e·ssere la conseguenza necessaria, e ne fu di fatti, una intolleranza relig·iosa, te.rribile meno per quel che ha fatto, che per quel che a fare si apparecchia. Il concetto di un cattolicismo universale che abbracci tutto, non ripulsi nulla, non acclude difficoltà di momento, se per cattolicismo intendiate la ragione e la natura; e certo il paganesimo fu universale e cattolico a questo modo. Ma il cattolicismo soprannaturale e celeste non è più possibile che si acconci con questa nuova reli-

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