Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

VII Condizioni tanto più dolorose, quanto più liete speranze due anni or seno ci sorridevano! Come mai furon tradite? come mai un avvenire che ci biancheggiava così sereno, si è infoscato e rannugo1ato per guisa, da non farci attendere che folgori e grandini ruinose? Noi crediamo vederne la cagione nelle influenze di quattro onesti concetti falsati dalla nequizia, e di tre fatti che, venutisi ad in· trecciare con quei concetti , 1i resero efficaci e prepotenti. In questi sette elementi pensiamo acchiudersi , nel doppio giro delle idee e delle azioni , il nostro presente non meno che il nostro avvenire. In mezzo al rimestìo che ci stordisce ed al turbine ' che ci ravvolge, vi è chi intravede come al fondo maturarsi qualche gran bene per la Europa e pel mondo : io sono nello stesso pensiero, e vo' convincendomi che Ja Provvi· denza dalle tenebre farà emergere Ja luce. Ma se queste tenebre si prolungassero a qualche quarto di secolo, noi molto probabilmente lasceremmo la vita senza aver neppur salutata l' aurora di sì bel giorno.

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