Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

VI radicalismo. Quando questo avrà compiuta la sua opera di d istruzione, ci vedremo inalberare innanzi il socialismo , che sta tuttavia dietro la scena aspettando con impazienza Ja sua volta. Se la Società non si risolve al suicidio , ingaggerà una pugna disperata con quel nemico di ogni convitto civile: e rhiscitane col di sopra, si troverà lacera e sanguinosa; costretta però di gettarsi alla mercè di qualche primo console o dittatore. Il dispotismo sarà l' ultimo suo rifugio ! Crescendo i mali scemarono colla stessa propo~zione i presidii . Lo scadimento morale è pari alla declinazione religiosa: per noi è illanguidita e balenante perfino quella fiaccola del Prin· cipato pontificio che rifulse siccome faro neJle tempestose vicende della barbarie! Se al delirio del nostro orgoglio la Prov\'idenza permetterà di spegnerla, sarà certo quello un giorno di lutto per la Chiesa; ma per la Italia sarebbe giorno di dissoluzione e di morte. Frattanto la ragione o tace avvilita o non trova ascolto: il diritto intimidito non ha altro albergo che il santuario della coscienza; cd alla virtù non resta altra missione che il farsi bella agli occhi del sovrano suo Autore neJle segrete sofferenze e nei sagrifizii inapprezzati.

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