Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

26 LA CONFEDERAZIONE ITALIANA grave, riconosciuto, sarebbe reo di abusato potere; e quantunque dovesse per la forza materiale trionfarnc , non potrebbe declinar la nota di ribellioue , di fellonia, di tradimento. Potea certo il popolo sovrano divisare pel mezzo dei suoi rappresentanti diversi ordini governativi, potea col diretlo suo suffragio designare un altro in luogo di Luigi Napoleone; ma posto che siasi costituito dovel'Vi essere un presidente della I'epubblica per un dato tempo, posto che la maggioranza abbia desig·nato questo uomo a presidente e per questo tempo , questo ttomo per questo tempo ha un diritto che non gli può essere contrastato senza ingiuria, non gli può essere tolto senza delitto. Ripeto : se non ammettete questo principio, voi non solo travolgerete i popoli nell'anarchia come si sta facendo al presente in Italia , ma sanzionerete la teoI'ia di uila perpetua e necessaria anarchia, come non si è fatto che io sappia giammai al mondo. Pertanto quand'anche non volessimo riconoscere nei vari Sovrani d'Italia altro diritto e dovere di govemare, che quello commesso dal popolo francese al presidente della sua repubblica, vi pare che avrem potuto a nostro capriccio mandarli a spasso, e proclamare una Costituente, la cui missione precipua è di troval' modo da mandarli a spasso nella maniera più sbrigativa e meno indecorosa ? Sarà sempre un immane delitto sociale; nè crediamo lo sia meno perchè a nessuno non basta l'animo di proclamarlo. La verjtù

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