Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

E LA COSTITUENTE 27 e la giustizia possono bene esseTe soffocate dalla prepotenza, ma non fia mai che cangino d'un capello gli eterni loro dettami. Stando tuttavia sulla somiglianza di un Governo democratico, quegli che trovasi in attuale possesso ed esercizio di autorità suprema fon può esserne spog·lio se non nel caso che abbi violato i suoi giuri in verso del popolo , e che daUa maggiornnza di questo sia riconosciuta quella violazione. Ora qual titolo ci ha in un tempo che i Principi son condiscesi alla maggior larg·hezza onde i loro popoli fosse1' capaci? Come anzi ci potea essere questo titolo, quando non si è neppur saggiato il contegno che la monarchia avrebbe preso nella Penisola coi moderni ordinamenti? quando se i Principi ebber colpa , la ebbero appunto nello aver troppo o troppo improvidamente concesso. E dove 1mre fosse preesistita una Magna carta come in Inghilterra, o una piccola carta come in Francia, avete voi preso lo sperimento di otto secoli per starvi tranquilli come g'l' Inglesi, o almeno di t 7 anni per cacciai' via Luigi Filippo c proclamare la Costituente come han fatto i Francesi? Colle baionette usurpate e coi pugnali degli assassini si possono bene far lacere le lingue e le penne ; ma nel fondo delle coscienze la voce del senso comune c della ragione è imperiosa e non transige coi demagoghi. Ed è appunto la coscienza , innanzi a cu i l a Costi tuente italiana non può

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