Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

150 CONCLUS IONE. quella infelice Jeviaz ione stan cadendo, come i cenci di un abito logoro che mal copr~ una nudità ver§'ognosa. La politica machiavellesca delle vecchie Co rti dee esser flnita col bieco assolutismo, di cui fu tlmtla e scavò la tomba : la Chiesa cattolica comincia a frangere i suoi lacci secolari;- e troppo mauifesti e consolanti indizi se ne veggono nella Francia incredula, nell'Aie magna protestante, e fino nell ' Austria gittseppista. La piena libertà, massime d' inseB·namento e di associazioni , assicurata alla Chiesa dalla nuovissima Costituzione per l'Impero austl'Ìaco; l' iniziativa che a quello scopo stesso ha preso, col pl'imo esempio dopo secoli, l'Episcopato alemanno nel consesso di Wurtzbourg; l' esplicamento, la forza che ha acquistato in Francia su questo particolare la opinione , sono tre fatti di suprema importanza, siccome pegno di una ri. generazione religiosa che sarà senza fallo secondala dall a civile. Frattanto la eterodossia finirà coll' essere suicida; e sta consumando la sua uccisiolle colle estreme conseguenze che ha tirato dai suoi principii , e che troppo apertamente ha proclamato. Il protestantesimo è riuscito al comunismo; e solto questa divisa.si vide levar contro ogni onestuomo, non esclusi molti suoi complici e già caldi difensori. A leggere gli ultimi scritti di Thiers e di Guizot, a vedere il colore che ha preso il giornalismo in Francia, all'eccezione del comunista, per esempio il Constitutionnel, la Presse, il Siècle e fiuo la Revue des Deux Mondes, vi verrebbe in capo

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