Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

CONCLUSIONE. 147 essa sola cristiana e civile, era commesso questo carico prezioso: questa era la sna sovrana missione. Fi ochè durò il la vorio d ella cultura f'UI'orea nel medio t•vo , l'o pera fu pa rziale , e sctu ~; j,•a dd· la Chiesa , la Soci et à 11011 vi p ; esc che poca parte . l\1a compiutas i quell a graudc op<' ra nel st"colo quind eeimo e l'atta adulta r Europa , ci si geuò con uu' ala crità p orte n tosa. Dalle prime scoperte del Col omho fino a l giro dd Globo corupiuto la prima volta dal ~lt~p, e llano 11011 pa , sarouo <'he ve11tiuove anni; e quei meno di sei lustri ba starono a fare in que sta parte quanto non SJ premmo far noi in sessan ta. Si appa·odava alle terre ba t bariche a nome di Cristo e dd suo Vicario; a nome di Cristo se ne preud eva il possesso, e si profe8sava di mirare principalmente in q :.JCile imprese a farlo conos<.~ere ed adu.··are. La prora couqui statrice del Gcuorese benedetta con llll sacro rito, appellata da un nome sauto, me11tre solcava cosi ardita &l'ignoti Oc.eani, risuonava dell a preghiera comune dell'ammiraglio, del soldato, tlel m a riunro . Messo piè su di uua tt>r.. ra sconosciuta , la prin1a parola era un'azione di grazie, il primo atto piautani una croce, il primo anuuuzio ai selvaggi , che accorrevano stupefatti, era la buona novella ddl ' Evangelio. Quanto ci ha di cristi anes imo e di civiltà uelle Ameri e be soprntto Au stral e, sull a ro ~ la di Bomhay, ndla peuisola di ~lala c · ca , ne lle Filirpine , tutto si deve a quel p r imo sl a ncio dell ' Europa colta e cristiana, che eo nquista va meno p e r se che pel Nazzareno. Se

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==