Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia

E LA MINORITÀ 103 forza maggiore, sarà uopo che quella universale volontà prevalg·a quantunque ingiust~: ma la prevalenza materiale non ne cangerebbe il caratte re rendendola g·iusta, restando in eterno ineiusta: dalla prevalenza non avrebbe c he il nuovo titolo di tirannica . Il moral valore del suffrag io univc1·sale , la forza proporzionata al numero che vi suppone , han reso di quel sulfrag·io il pretesto precipuo e forse unico di tutte le rivolture . Tradotto quel volo della mng·g· ioranza nella parola popolo, a nome del popolo si è tentato, si è ardito og ni e stremo. Quand'anche si fosse potuto contesta rg- liene il diritto, l ' imponenza nondime no della forza che vi si suppone a, fa cea rinunziare al pens iero di tenerB' l i fronte o come impossibile o come crudele. La storia di tulle le rivolture è eziandio la storia della ultima che ha mess o in iseompiglio la Peni sola; perchè i no stri prodi sanno be ne e sagerar le nequizie altrui ; ma quanto a ve na inventiva non è per essi, e appena sa nno fare altro che scimmia re. L' Italia, salvo la più bella sua parte, geme sotto il g·io;}o di una minorità tiranni ca: tira nnica perchè o pe ra d'i ng iustizia, tirannica pe rò appunto che è una mi norità , e c iò secondo i principii lo ro mede simi che consacrano la fonte di og ni di r itto puLbl ico nel su ffrag· io universale. Non crede r emo di p re tende r mollo d alla parte oppressa , su ppli ca ndola a vole rsi scomodare almen tanto che bas ti a ri conoscere la schi a vitudine

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