Carlo Boncompagni di Mombello - Il ministero Rattazzi e il parlamento

58 modi. L' uno consisterebbe in aderire al ministero, noi ehe al suo formarsi .gli negammo i nostri suffr~gii. Se noi venissimo a dich iarare che, dopo essere sfati non molto fidenti in sulle prime, l'esito ottenuto dall' amministrazione presente ci rinfrancò l'éwimo, e ci ind usse a tencrci stretti in~ torno ai ministri , sarebbe credibile che parlassimo snl serio? Non possiamo dunque ricostituire l' élntica magg ioranza noi , facendosi oggi ministeriali . Coloro c.he , aspettando gli atti , volJero aderire all' amministraziCtne presente, per qunoto siano persuasi di aver fatto bene allora, possono, anzi debbono , io credo, dopo gli eventi passa ti , esaminare di nuovo la questione. Conchiuderanoo da questo esame che il ministero debba durare qual è, o modificarsi? Che non debba . e non possa durare qual è, credo sia palese a tutti: credo sia palese <l i ministri stessi, i quali, secondo si disse nei di:uii nostri, e nei diarii stranieri, avre l1bero pensa t·o a modificare il loro collegio. !\1:1, rnodifl carlo come? Non vi hanno in Italia che dne s1stemi possibili : quello di governare patteggiando o più o meno col partilo d'zione , o con qualsivoglia altro dei part1ti estremi : ovvero quello di governare con non altro appoggio che delia parte sinceramente, risolutamente costituzionJie, con quella parte che, unita o disunita è pure in grande maggioranza nella Camera, con quellél parte che tenne già in piedi il reggimento ,parlamentare in Piemonte, che fece le annessioni dell'Italia centrale, che a Napoli obbligò ad an tici pare lo squitti nio del plebisèito Garibaldi des ideroso di andare prima a Roma, ed a Venezia. L' on. Rflttazzi entrò al ministero co l primo

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