Carlo Boncompagni di Mombello - Il ministero Rattazzi e il parlamento

Xli. Ho svolto abbastanza il programma che si racchiude 1n quella parola rass icurare. Non potrà cred' io rassicurare il ministero per cui si sp::~rs e la sfiducia. Chi dunque? Darò la rispost:-t che è tante volte la più adattata al povero in le ll etto umano. Non so. Certo saprei se vivesse ancora il povero Cavour , ma giacchè mi ricorre qui quel gran nome già messo innanzi più d'una volta in questa scrittura , mi si conceda di aggiungere alcune osserva zioni, per cui diminuisca lo sconfor to di quella risposta , la quale ricorrerà alla mente di molti . In quella che si chiama politica del conte di Cavour non ebbe egli tutto il merito, lo ebbe con lui tutta la nazione italiana , la quale dimostrò col fatto come la sua indi pendenza , la sua libertà, la sua unità non fossero una minaccia per nessuno, ma che invece davano alla civiltà, all'ordine, alla pace europea una sicurtà che non poteva ot.tenersi da nessun altro sistema. Al Cavour compete bensì il merito, ed è il più grande di un uomo di Stato, di avere interpret:tto il pensiero della nazione, di aver colto non solo, ma di aver fatto nascere le occasioni, di avere serbato una fede irremov ibile nella liber tà costituzionale anche allorquando 13 :ma causa pareva perdu ta . Ma nè l'ammirazione, nè l'amicizia , mi faranno adulatore d' una memoria illustre e cara. Il merito della nazione italiana fu maggiore, che quello del eonte di Cavour, perchè fra tutte le virtù politi che nes- ,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==