Giuseppe Marchi - Ragionamento encomiastico morale recitato nelle esequie ...

5 ta mero dono di natura pro.vida e liberale ; n è eccellenza di cristiana perfezione in donzella di condizione pressochè regale si ebbe mai di ragione ordinaria in conto di pura grazia sgorgata in larga copia da divina scaturigine. Con voi io m' accordo nel riconoscere, cl1e e la natura e la grazia, feconde madri e beneficeutissime, avevano amichevolmente cospirato a fregiar Guendalina de' migliori loro ornamenti: ma contuttociò mi terrò sempre fermo a nagarvi , che la virtù maschia ed il cristiano eroismo di lei sieno stati fiori, che da quella doppia radice spontanei germogliassero. Troppo spesso .da •seme innocente e vitale veggiam noi crescere con gran rigoglio ora i cardi che pungono, ora i tossichi che avvelenano. Vigile occhio e industre mano di amorevole coltivatore, pronta docilità e quasi volonterosa arrendevolezza di terreno sono il fondo cd il provvedimento, per cui i buoni germi noo tralignano, e gli eletti fiori vengono a quella morhidezza, a que' colori, a quelle fragranze, che in seno si racchiudevano de' loro semi. Uscita era Guendalina da nobilissima prosàpia di proùi testimonj della cattolica fede. MercecLè furono gli antenati e i genitori di lei, che per ben tre secoli, rimpetto ad atroci minaccie e lusinghiere promesse durarono immobilmente• costanti nella confession loro in una terra, in cui l'esser cattolico era tenuto vitupero poco meno che infame e misfatto poco meno che capitale. Dimentichi delle avite glorie , appartati dal tumulto e dal fasto di popolosa metropoli , i signori di quella cattolica famiglia avevano principal loro stanza in un'aperta campagna, e menavan quivi la vita nell' esercizio di quelle virtù, senza le quali tropp6 agevolmente la fede spenta in . • •

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