Giuseppe Marchi - Ragionamento encomiastico morale recitato nelle esequie ...

de ~rima di sna religione, ha _altresì saln tarmen· te provveduto in lin da' tempt delle Pr~sscdt e delle Ciriacht delle l'riscillc e J elle Lucltle, che questa citti1 c~ema come d'ogni l>uona _cr~den· za, così d' ogni evangelica.e mat~on~ l.e vtrtu fo~­ se in ogni etit il più magntfic~, 1l pm ben ~olt1~ vato il più fi ori to, il piìt frutufero campo d1 ctu ' l" v' si possa dar vanto I' universo catto tco. n oc· chiata anche rapida alle nostre catacombe, a' nostri templi , agli ospeJali , agli orfanotrofi, a' ~eminari, agl i annali nostri e all'altre tutte svana· te fon ti di cristiana pietà che nel romano suo lo rampollano, Lastcrebbc a confonde r chiunque vo· lesse al mio detto negar fede. l\'la se nè nuova nè rarissima fu per noi la virtù di Guendalina, e percbè io ripeto, alla perdita di lei sì univer· salmentc e sì teneramente ci commovemmo P Ci commovemmo alla considerazione d' una virtìt senile in una ecit giovanissima, alla considerazione d ' una virtù veracemente romana in uua matro· na a noi straniera. Però di tutto lnton grado ac· corro anch'io a rendere a costei non nata fra noi quella onoranza di lodi di che l>rovidamente siamo sì parchi verso i nostri cittadini. E lun· ghesso le mie commendazioni piacer?t a voi, o signori, ch' io levi alto il g rido delle mie que· rele , non contra voi che di ben altro siete degni, ma contra qualcuno che dalla romana vi rt~ oggidì si diparte, o i nlingardo nell' esercitarla s1 addormenta. L' istituto vostro ed il ministe ro mio non si_ chiamerebLero paghi al solo suono d ' una. subhme lo~ e: e vani sarebbon per noi gli encomJ dell' altrut merito , se a noi stessi non fruttassero una salutare eùifica:r.ione. Virtù senile in fanci ulla che varcato abbia di poco il terzo lustro non fu mai da' saggi r irmta-

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