Ettore Vollo - Maurizio Quadrio

- 11- -cbe quella università aveva g rido di rinomanza, e, pochi anni addietro, nelle sue aule aveva tuonato la libera voce di Ugo Foscolo. Non è a dirsi quindi come l'Austria ivi raddoppiasse ·di vigilanza. - Innumerevoli erano le vessazioni, intese dapprima a procludere l ' ingresso -dell ' Ateneo, quindi ad inceppare la Yita scientifica e letteraria, e a comp1·imcre tutta quella primavera italiana. l giovani ven ivano spiati uno per uno, qt~oti dianame n te: ai professori ·s'imponevano i limiti e il tenore dell e lezioni. Un insieme di brutali tà e di scal trezza, d nauseante e di ridicolo, che fu poi - dopo i moti del 21 - fedelmente riprodotto nelle uni versità del Piemonte dal sabaudo Carlo Felice, secondo narra Giovanni Ruffini, fratello del martire Jacopo, nelle sue Memorie di Lorenzo Benoni. Ma lo straniero non poteva raggiungere il ·suo intento: la gioventù nello studio anzi veniva ravvi vando l'amore di patria o ringagliardendo l'animo alla prossima lotta. Poich è il sapere è ·scala luminosa alle vette dei più sublimi ideali, <l le1•a potente in prò del diritto - non vana parola, checchè ne cianci Fausto, tedesco , dottore, egoista, incartapecorito. Malgrado lo spionaggio vastissimo, gli stu- -denti s'accoglievano a caldi ragionari, si con-

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