Ettore Vollo - Maurizio Quadrio

- 76 - mgenuità, anche il tisicuzzo alloro del {Jì ' ido di dolo•·e. i\Iazzini aveva tutto prev isto. Pure, in sui prelimi-nari, aveva _parlato al gove rno snrdo con quella elevatezza che gli era abituale e con un largo prorompere di amor patrio: « Che serbandosi diritto di voto e di apostolato essi - i repubblicani - promoverebbero con tutti i loro sforzi il buon esito della guerra, purchè tendente in modo esplicito all 'un ità nazionale italiana. » E Quadrio, Saffi, Campanella, insieme ai più chiari di parte nostra, firmarono quella dichiarazione. A quale unità tendessero e Luigi Bonapal'te e Cavour, chiaramente lo disse poco di poi la cessione di Nizza, e lo narrano oggi i documenti pubblicati anche dai cronisti di parte moderata. Sono tutto un poema di sapienza politica e civile, di abnegazione , di affetto insuperabile per la patria , gli scritti che Mazzini pubblicò in quel torno di tempo - e che !"illustre Aurelio Saffi raccolse nel X vol ume delle opere, monumento nazionale. Ma tutto invano. Sopravvenne la pace ignominiosa di Villafranca, che avrebbe infranto ogni speranza d'unitA italiana, se non era il partito repubblicano operosamente vig ilante.

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