Ettore Vollo - Maurizio Quadrio

- 31 - quale grande e fausto avvenimento, al'era - con rara clemenza - commutato la pena capitale nel carcere perpetuo. Ma Quadrio, bene edotto della sentenza, ignorava l' imperiale n•scritto. E tutta,•ia rima-se impassibile, come statua di bronzo. Tratto dinanzi ai giudici, per raffinatezza barbarica, gli fu l etta la condanna di morte. Poi lungo silenzio , in attesa che il condannato impallidisse. - Il saldo patriota sorrise. E allora soltanto, l'aguzzi no in toga, ·mordendosi le l abbra, lesse anche il decreto che commutava la pena. Fu rinch iuso nelle carceri di Milano. Per lui il carcere significava soltanto impotenza di giovare eone opere alla indi pendenza della patrJa: e perciò solo gli recava dolore. Talctlè, ritornando col pensiero a quei giorni, nei tempi che susseguirono: Oh quante ,·olte - diceva ne i famigliar i colloqui all'amico suo Brusco-Onnis - ho invocato ete rna la mia pena, purchè il popolo italiano fosse risorto a propositi di rivendicazione e di opere l iberatrici ! Tuttavia, anche fra quelle mura, egli seppe rivolgere l'attività sua al beneficio: poichè improse a istruire i suoi compagni di prigionia. E mentre illuminava quei poveri intelletti ot· tenebrati, veniva anch·e S\'Olgendo il sentimento

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