Ettore Vollo - Maurizio Quadrio

- 23 - cammino, sed uto al povero focolare, narra\a delPital ia , dei suoi splendidi soli e dell e sue sciagure. E quando, commossi al triste racconto, quei senwlici montanari si !ergevano col dosso della mano call osa una lagrima di compass ione, egli provava un vi,·o refri gerio, come di un gran beneficio ricevuto, per la pietd della patria infelice. In qu ella sua narrazione era diffusa una larga vena di poesia mesta insieme e forte: ed egli , illuminato a tratti dal guizzo del rovere crepitante, appariva come un bardo medioevale intento a narrare l e bellezze e le sventure della castellana. dai capelli d'oro e dagli occhi colo1· del mare . Quando toccò il confine, innanzi di pr<'cedere oltre, si ch inò a baciar e la terra che racchiudeva tante spogli e di compagni trafitti dal piombo r egio: salutò la patria di Danton, e scese. L'idioma francese gli era famigliare per i . studi agevolati da una singolare facilità ad ap. prender e le lingue, innata in Jui; tanto eh a, in seguito, pereg rinando, apprese il tedesco, il polacco, il russo, lo slavo e l'inglese. Epperò, inosse rvato, percorse la Francja, sempre in att esa .fiduciosa che sorgesse il giorno della risurrezione italiana. Sprovveduto di mezzi e costretto, dalla t'i·

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