Ettore Vollo - Maurizio Quadrio

-120 - nè del calunniatore, è dovere di un loro amico di farsi tra. essi e questi sleali nemici, sussidiarii provveditori di calunnie. - L'articolo dell' Opinio1le à ipocrita a cal unnioso. » - In lui i molti anni erano passati !asciandogli la bianchezza della neve sul capo, ma senza alcun potere sul suo cuore, sempre ardente, sempre fermo, sempre libero. E di ques ta sua libertà di sentire è prova rilevantissima un anedottp. Eccolo brevemente: Quadrio collaborava anche all ' Italia del popolo. E in qu el giornale comparve una rassegna circa 1' Universo del Filopanti , nel la quale era detto: Citiamo le parole di Mazzini , non come quelle di pontefi ce massimo, sulla cui infallibilità si debba giurare, ma perchè abbiamo ]f\ convinzione che le sue df•ttrine, liberamente interpretate e propugnate, contengano tante e tali verità da rigenerare l'Italia. Imbattutosi Quadrio, il giòrno appresso, ne1lo scrittore di qu e11a rassegna , gli stese 1a mano, dicendogli: Avete fatto bene a metter e quel lweramente; continuate così. . .. Nell 'agosto del 1874 il generale Garibaldi pubblicava il suo Lillro dei mille. Maurizio Quadrio vi pose su la mano ansiosamente, e l'aperse nella confidenza che il

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