Le feste del popolo romano ... in onore dell'amantissimo sovrano Pio IX

-8 - vori <li canto. Nuove insegne' nuove faci aurave rsano la piazza' facendo la strada a suonatori ed n cantanti, seguiti da immensa moltitudine: s'roe il canto d'un coro festoso, la cui poesia c la cui musica erano state scritte poche ore primo. Anello questa schiera piglia luogo fra le antecedenti, c il suono ed i canti si confondono in mezzo alle altissime c lunghe grida di viva, ed al sonoro batter di mani. L' oriuolo a'·cva suonato l'ora terza della notte, e non ancora J' aspetto del Pontclì.cc aveva fatto piene le brame òi più che quaranta migliaia di sudditi , raccolti per onorario. Tratto tratto si alzavano vigorose acclamazioni, crescenti sempre a misura che rresccva l' impazienza; ques to però non procedevo da stanchezza 1 mo oì da desiderio; talchè l' indugio o niuoo toglieva lo speranza. Alla fine si veggono i lumi chr attraversano gli apportamenti del palazzo apostolico: la lena io tU$ti si raddoppia, e gli applausi durano fragorosi e lunghissimi. L'ottimo dci principi , il più amorevole dei podri si oJJaccia sulla loggia: geua uu' occhiata sulla molt itudine, IJUasi volesse scoprirne il numero: chiede da Dio la celes te benedizione, e su di essa la versa con indicibile effusione di cuoro Qui, più che altrove, mi maucano le parole per esprimere l'entusiasmo universale' chi vi fu presente può comprenderlo senz• ch'io lo mcconti; chi l' udrà n narrare, potrt\ immaginnrlo, se abbia cuore c mente capaci di generosissimi sensi. Alla benedizione tenne di et ro un so' •rano cenno, che benignamente accommiat.wn. In un subito la folla scomlmrve in mezzo ai canti, ai suoni, nlle voci d'esultanza, recando nel rimanente della città quella letizia di coi era ad esuberanza ricolmn. E qui arcvano compimento le feste del secondo (,iomo. Sorgeva il terzo, diciannovesimo di luglio, e moltissimi ne salut.wano l' allm, senza avfr gustato le dolcezze del sonno' nè di ciò si doJc,•:mo; chè il sonno toglie ai fel ici una parte di loro felicità. Fin dalla sera innanzi si era potuto trapelare che il S. Padre nella mattina seguente sarebbe andato a udir la messa nella chiesa dc' pp. della Mi86ione, per ivi venerare quel grnn santo che fu Vincenzo dc' Paoli , la cui festività in quel dì solcnnizzavasi dalla Ch iesa cattolica. Si ebbe anche sicuro indizio cbc Egli , modesto come fu scmpa·e, volendo sottrarsi il meglio possibile alle pubbliche mostre di r iconoscenza, vi si sarebbe recato assai d i buon' ora. Ciò

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