Le feste del popolo romano ... in onore dell'amantissimo sovrano Pio IX

IL diciassettesimo giorno di luglio del 1846 1~marrà nei posteri mcmorando e benedetto. La storia lo noterà nelle immortali suo: pagine con parole di gloria , di riconoscenza, di amore: quelli che dopo noi verranno, ne invidieranno la fortuna d' averlo veduto sorgere. La sera di così fausto siorno era sul finire , quando in Roma si pubblicava il decreto di perdono , concesso dal Pontefice PIO IX. Il popolo romano, che pure così pochi de' suoi conta tra' perdonati, si lasciò andare ad una gioia estrema, appena seppe la cosa. Le prime novelle ne corsero al giuoco del pallone. In un attimo la gio· ventù romana ivi adunata lascia lo spettacolo, c corre ansante sulla propinqua piazza del Quirinnle: colà giunta, si schiera innanzi al palazzo del Pontefice: viene letto il favorcvol decreto: al finire della lct!ura , si udì tale uno scoppio di acclamazioni cbe echeggiarono ne' sette colli. La moltitudine chiede con altissime grida di vedere il principe che perdona, e li ricongiungc ai fratelli nell' amplesso dell' amore. Ed ecco sralancarsi le gelosie della gran loggia soprastante alla porta principale del palazzo. l cuori de' Romani in quel punto palpitavano, gli occhi cran molli di pianto: Pio IX si mostra; alza gli sguardi e le mani al cielo, c, nella più gagliarda commozione dell' animo, benedice i suoi figli, che, curvati c revcrenti, gli pregano da Dio felicità piena, vivere lung<~, giorni moltissimi simili a quello.

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