Le feste del popolo romano ... in onore dell'amantissimo sovrano Pio IX

-t1Qui cbhcro tcnninc le popolari dimostrazioni d'animo grnto , dirette alla persona dP.I Pontefice. E si voleva pul'l' che queste an ssero un confine : gli si doveva lasciar agio di assaporare le dolccu c che all ' ~1omo ministrano i hcncfizi ; et queste egli potè gustare n sazietà , rendendoglielc anche più soavi il pronto obbcdil' de' Romani , non mai scorde1•oli, che il desiderio del loro adorato Sovrano e l'aeire tiene per essi luogo di comando. Ma il tripudio domestico dc' cittadini, che così mi piace chiamarlo, non cessava, oè cesserà per volgere d' anni. La città risplendeva più che mai la notte del 19 luglio per vaghe luminarie : nelle case si festeggiava, si festeggiava per le vie, ne' luoghi di pubblico ritrovo 1 e g li evviva, i fuochi di gioia , i suoni , i canti per ogni dovr rompevano i silenzi della notte. Alirabil cosa fu poi e più vera che credibile, come, in tanto universale commovimento d' una ciu:\ immensa , l'ordine non fosse mai, bcnchè menomamente turbato: i cittadini si r allegravano per un al - tiSI! imo benefizio, c l'idea di esso infrcnava le più scomposte passioni. Cbe più ? SifTaua sublimiss ima idea rammolliva gli animi, gli spogliava degli od ii di parte, ricomponeva il vincolo di pace da cui vuole Dio che siano stretti i figliuoli d' uno stesso Padre. E tante mnraviglie , che meglio s' immaginano che non si speri di 1cdcre in fatto , ovcrava la forza di quest ' unic.1 parola, PERDONO , pronunciata dal Vi cario di Cristo in t erra , c Sovrano Pontefice, PIO IX.

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