Edmond About - Il governo pontificio, o la quistione romana

- 186 - msteme a molte altre faceva parte del Motu-Proprio del i 2 settembre !8lJ9 : « È stabilita una Consulta di Stato per la finanza. Essa si occuperà del bilancio preventivo; esaminerà i conti dcll'ann.o pareggiati c compiti, c li autenticherà. Darà il suo parere sulla creazione di nuove tasse, o sull'alleviamento di tasse già esistenti; sul più equo riparto dei pesi, sui modi più proprii a rianimare il commercio, c, in generale , sopra tutto ciò che concerne gl' interessi del pubblico Tesoro. <( I Consiglieri saranno scelti da Noi sopra liste presentate dai Consigli provinciali. Il loro numero verrà fissato in proporzione delle provincie dello Stato. Il quale potrà essere aumentato , in un modo determinato , di alcuno dc' nostri sudditi che ci riserbiamo di nominare ». Permettete di distendermi un poco sul senso di questa promessa e su gli cll'etti che hannola seguita. Chi sa se la diplomazia non comincerà , fra non assai , a chiedere promesse al Papa ? Se il Papa non ricomincerà a promettere mari c monti? E le sue promesse non saranno così derisorie quanto le surrifcrite? -Quest' ultimo paragrafo merita un po' ùi commento , come quello, dal quale grandi insegnamenti si possono tirare. « È stabili~a » , dice il Papa. La Consulta stabilita il l~ settembre !849 ha cominciato a dar segni di vita nel i 8~3 ; quattr'anni più tardi. È una cambiale a lunga scadenza. l membri di essa hanno una falsa ciera di deputati; falsa davvero, ve lo giuro, sebbene il signor di Rayneval, in servigio di sua tesi , chiamili Rappresentanti della Nazione : eglin'o la rappresentano tanto, quanto il cardinale Antonrlli gli Apostoli. Sono eletti dal Papa in una lista presentata da con·

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