Edmond About - Il governo pontificio, o la quistione romana

- !8!) chiunque voglia. Lo specchio dell 'introito e dell'esito è a maraviglia compendioso e laronico. Ho sott'occhio il bilancio del j 848 : in quattro pagine, di cui la meglio riempita ha quattordici linee, il ministro della finanza riassume entrate c spese ordinarie e straordinarie. Troverete nella rubrica Riscossioni : ('( Contribuzioni dirette e proprietà dello Stato , 3,~01,426 scudi . In massa! Alla rubrica Spese : « Commercio, Arti-belle, Agricoltura, Industria e Lavori pubblici, 601,764 scudi. Sempre in massa ! Cotesia trapotente semplificazione consente al ministro di ben chiarire le cose. Se, ad esempio, la rendita delle dogane notata nel bilancio presentò una diminuzione di G00,000 scudi sul totale portato dalla direzione delle con tribuzioni indirette, gli è che il Governo ebbe uopo di 2,o00,000 lire pel' impiego misterioso. L'Europa non ne saprà nulla . . <<La parola è d'argento, ma il silenzio è d'oro» . I ministri della finanza che sonosi succeduti hanno tutti adoLtàto cotesta divisa. Quand'anche sieno necessitati a parlare , eglino posseggono l' arte di tacere ciò che la nazione vorrebbe sapere. Quasi in tutti i paesi civili , la nazione gode due diritti che paiono ben naturali : quello di votare le imposj;e; e quello di chiarirne l'impiego. · Nello Stato pontificale, il Papa o il ministro di lui , di ce ai cittadi ni : « Ecco quello avete a pagare ». E poi raccogli e la pecunia, spendela , e non se ne parla più, se non in modo vago. Intanto per satisfare in qualche· modo all ' Europa , Pio lX promise di sottoporre la finanza ad una specie di Camera di Deputati . Ecco il testo di tale promessa che

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