Paolo Costa - Dell'arte poetica

50 SERMONE Vede l'erbette, e i fior di color mille Pregar che il vago piè li prema e tocchi ; L'aure accese d'amore, e il Sol bramoso D'esser fatto seren da due begli occhi. Così beltà di donna era dipinta Dal Cantor di V alchiusa : altro colore Il medesmo subbietto ebbe dall'arte Di quel Signor dell' altissimo canto » Che le Niuse allattar più che altri mai Per la gloria di Roma. In mezzo a folta Giovani! schiera la regina incede Bellissima , qual suole appo le rive Dell' Eurota , o nei gioghi aspri di Cinto Le Cacciatrici esercitar Diana. == Così dicea quel grande....t\.rdito movi Dietro cotanto lume , dal qual tolse Lo bello stile che gli ha fatto · onore Il Cantor de' tre regni. l fior soverchi , Le lascivie dei lirici poeti Cauto fuggi, o le beffe avrai che un te1npo S'ebbe colui che in lcz.iosi versi Disse l'ira d'Achille. - lo vidi in carle Effig.iato un vecchio cieco e c al vo , A cui sul petto discorrea la barba In doppia lista. di canuti peli. Degno di tanta reverenza in vista Quanta si dehbe a Giove ; ma le gravi Maestose sue membra ricopria

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