Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

[ degli altri partiti] mettevano già le mani innanzi per giustificare un successo che sarebbe stato molto inferiore a quello raggiunto in Italia ». Ma la prospettiva del convegno, proprio quando se ne discuteva con tanto contrasto di vedute, era già sul punto di cadere. Alla fine di marzo il parlamento viennese, paralizzato dalla lunga lotta ostruzionista dei deputati cèchi, fu sciolto e furono indette nuove elezioni per il giugno successivo. I socialisti austriaci vennero a trovarsi in una delicata situazione di politica interna e gravati di colpo dagli· impegni di una difficile campagna elettorale. Un rinvio del convegno -si impose inevitabilmente e l'Avanti! lo prospettò chiaramente fin da un articolo apparso nel numero del 31 marzo, dove, in tal caso, si sollecitavano i socialisti austriaci ad approfittare dei comizi elettorali per propagandare il programma pacifista del convegno ed assicurare alla loro futura azione politica il sostegno di una opinione pubblica piu sensibilizzata ai problemi della distensione dei rapporti con l'Italia. Due giorni dopo, il rinvio era ufficialmente deciso e il 6 aprile la · direzione del PSI comunicava che J'incontro si sarebbe svolto dopo le elezioni in Austria, ai primi di luglio 62 • · Eppure furono proprio gli esiti di quelle elezioni a dare un primo duro colpo alle sorti del convegno. La socialdemocrazia austriaca ne usci umiliata dalla perdita di cinque seggi. L'Arbeiter Zeitung del 24 giugno commentando il fatto ne coglieva esattamente la portata politica, al di là della pura e semplice flessione numerica dei seggi che, come tale, poteva anche non apparire cosi grave, riconoscendo che in realtà quelle elezioni segnavano « un rafforzamento del radicalismo nazionale in tutte le nazioni [dell'Austria] ». E per tali furono interpretate dai socialisti italiani, la cui fiducia in una azione pacifista internazionale poggiata ·sulla collaborazione del socialismo austriaco a"°1dòrapidamente spegnendosi, a cominciare da Bissolati per il quale fu evidente che in Austria il socialismo era ormai in perdita e il nazionalismo in vantaggio e che le elezioni avevano svelato « il giganteggiare di quegli antagonismi nazionali che il partito socialista si era proposto di sottomettere agli antagonismi di classe » 63 • Era piu. èhe sufficiente per accelerare la nota evoluzione del socialriformismo di Bissolati e dei bissolatiani, potenziandovi il sentimento nazionale antiaustriaco nel solco della tradizione risorgimentale. In questa luce va vista anche la polemica che pochi giorni prima Bissolati aveva aperto con Pittoni e contro ia tattica elettorale seguita dai ·socialisti ufficiali .a Trieste, per la quale i candidati socialisti triestini avevano accettato, in ~ede di ballottaggio, anche il voto dell'elettorato slavo~ dove non mancavano i nazionalisti. Pittoni si era giustificato ricordando che a Trieste la lotta nazionale coincideva con la lotta di classe (borghesia italiana - nazionalista 6 2 Avanti!, 2, 7 aprile 1911. 63 Cfr. Il Secolo, 8 luglio 1911. 39 BibliotecaGino Bianco

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