Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

le città d'Italia, d'Austria e d'Ungheria. Fu pure deliberata l'istituzione di un Ufficio Permanente d'Informazioni allo scopo di facilitare lo svolgimento 'Concorde dell'a~done antimilitarista dei socialisti nei tre paesi». . Dell'Ufficio Permanente furono eletti membri Bissolati e Ciotti pet 1'1talia, Adler e Fittoni per l'Austria. Il mancato convegno di Roma nel 1911 e il fallimento dell'iniziativa pacifista Dunque, esclusa la sede, tutto era stato definito, ma in linee molto generali. Sull'Avanti! del1'8 febbraio Bissolati dedicava al convegno un articolo sempre ispirato a grandi speranze. Per lui il clerico-reazionarismo -dei circoli politici e militari dominanti a Vienna continuava ad ess~re la piu grave ·minaccia, ma certo il convegno si sarebbe interessato anche e ancora una volta dell'irredentismo e della questione balcanica, e scriveva: « Come noi italiani potremo [ ...] attestare che in Italia la grandissima maggioranza del popolo, pur serbando vivissimo il senso della fratellanza cogli italiani del Trentino, si ribellerebbe a disegni di irredentismo guerresco, cosi gli austro-ungarici verranno a dirci la loro ferma volontà di opporsi a qualsiasi politica espansionistica austriaca nei Balcani e specialmente in Albania. Verranno a dirci anche con ogni probabilità che, ove il potere centrale a Vienna, che è purtroppo potentissi1no per effetto del mutuo paralizzarsi delle forze della borghesia nelle competizioni di razza, tentasse una politica aggressiva contro l'Italia, essi adopererebbero ogni mezzo per impedirla». E dovette certo compiacersi alcuni giorni dopo apprendendo che Ellenbogen nella seduta del 19 febbraio della Commissione all'Esercito presso le Delegazioni si era battuto per pronti negoziati sul disarmo col Governo italiano 56 •. Ma era davvero un dar largo credito ai compagni dell'Austri~, per quanto egli dicesse di essere tornato dal preconvegno triestino « con l'animo pieno èli fiducia». Né d'altronde era il solo. Lo stesso ordine del giorno -emèsso dal gruppo parlamentare e dalla direzione del partito, quando nella seduta del 23 febbraio, dopo la relazione di Ciotti sui preliminari di Trieste, si fissò la sede di Roma e un solenne comizio pacifista inaugurale in Campo dei Fiori, è un segno - non diciamo con quanto fondamento - ma almeno ufficiale del favore, delle ottimistiche attese per l'avvenimento, senza dubbio allora assai piu che 1905 57 • 56 Cfr. Arbeiter Zeitung, 20 febbraio 1911; Il Popolo, 20 febbraio 1911. La mozione fu respinta e la Commissione approvò, con soli tre voti contrari, i crediti alla Marina. 57 Cfr. Avanti!", 23 febbraio 1911. L'ordine del giorno era questo: « La direzione del Partito e il gruppo parlamentare, prese le deliberazioni necessarie alla miglior riuscita del convegno italoaustriaco-ungherese, lieti che le pratiche esperite affidino ormai della solennità grandiosa della ma35 BibliptecaGino Bianco·

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