Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

Anche Treves era intervenuto nella polemica sulla Critica Sociale, rimproverando ai socialisti dell'Austria (non esclusi i socialisti italiani del Litorale) di essersi collocati, nella questione balcanica, da una visuale interna austriaca, e quindi non socialista. Il riferimento, diretto e indiretto, a Pittoni provocò la risposta di Angelo Vivante che si rammaricò che l'atteggiamento dei compagni italiani desse pretesto alla stampa nazionalista ,e irredentista di presentare il contrasto coi socialisti « austriaci » nella maliziosa formula: « Treves contro Pi ttoni » 38 • Allo scopo di difendere Pittoni, Vivante ricordò i termini esatti della dichiarazione del gruppo parlamentare socialista che, richiamandosi al principio dell'autodecisione dei popoli, aveva protestato contro il fatto che « le assemblee legislative dell'impero vengano ad essere poste, in realtà, di fronte ad avvenimenti compiuti ». Pèr Vivante, insomma, i socialisti del1' Austria in quell'occasione non avevano ~ssolutamente rinnegato i principi della solidarietà internazionale, né fatto nulla in contrasto con la loro coscienza socialista. La polemica tra lui e Salvemini ,si protrasse sulla rivista nel numero del 16 febbraio 1909. A Salvemini che gli contestava che comunque la reazione dei socialisti dell'Austria era stata fiacca e tardiva, Vivante citava .il discorso di Adler alla Camera, del 3 dicembre precedente, in cui era stata denunciata aspramente e senza attenuanti la responsabilità del Governo, e di Aehrenthal in particolare, nel peggioramento dei rapporti con l'Italia; e, a chiarire l'atteggiamento dei deputati socialisti, precisava che esso partiva dal presupposto che con l'annessione della Bosnia e dell'Erzegovina lo status quo fosse stato non « leso », ma solo « minacciato », e « appunto contro questa minaccia i socialisti austdaci protestar.ano colla parola e col voto, anzi su di essa imperniarono il loro contegno d'opposizione contro la poli tica dell 'Aehren thal ». Argomenti che non servirono però a dissipare la diffid~nza, quando non l'ostilità, dei socialisti italiani, com'è confermato dal modo ,in cui si comportarono nel corso delle trattative per un convegno che tornarono ad essere avviate' tra l'ottobre del 1908 e l'ottobre del 1909 dai socialisti trentini, Piscel ed Augusto Avancini, allora deputato al Parlamento, che lo appoggiò (Battisti, per quanto è supponibile che ne fosse al corrente, non risulta avervi preso alcuna parte). Infatti, subito dopo l'annessione austriaca della Bosnia e dell'Erzegovina, e probabilm-ente ancora sullo spunto incoraggiante della proposta di Bissolati del luglio, Piscel - come ebbe a dichiarare nel congresso delle organizzazioni politiche ed economiche del partito apertosi a Trento il 31 ottobre 1908 39 - aveva prospettato ai compagni italiani e austriaci l'op38 Cfr. Critica Sociale, l novembre 1908. 39 Cfr. L'Avvenire del Lavoratore, 5 novembre 1908. 29 Bit ··. eca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==