Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

trentino, il quale prese netta posizione contro quella proposta 7 • Il rifiuto del principio dello sciopero generale come di un « infruttuoso martirio» che andava lasciato « agli anarchici e a quel sublime utopista che è Tolstoi » è senza dubbio in coerenza con l'indirizzo riformista, sostanzialmente moderato, dei dirigenti socialisti del Trentino. Ma ciò che piu importa è che in quella specifica circostanza il ripudio dello sciopero generale era ispirato dalla completa sfiducia nelle capacità da parte austriaca di tradurre in pratica al momento opportuno qualsiasi impegno assunto in proposito; per cui, mettendo in guardia contro il facile « ottimismo pacifista ad oltranza », Pisce! affermava che era un errore « esporre [ ... [ la Nazione e lo Stato, civilmente progrediti a tal punto da poter permettere in esso [µno sciopero generale], alle cupide brame conquistatrici dei vicini piu barbari, ove di uno sciopero generale dei lavoratori e dei soldati per impedire la guerra non sarebbe nemmeno permesso parlare ». A parte l'asprezza dei termini, l'obiezione era realistica e teneva conto della tenace reticenza dei socialisti austriaci di fronte allo sciopero generale che di H a poco, nel congresso di Salisburgo del 26 settembre successivo, il partito respinse consapevolmente come' mezzo di lotta inattuabile in Austria. Ma, proseguendo su questa linea argomentativa, l'augurio di un « civile e giusto » appianamento del dissidio italo-austriaco acquista il sapore di un omaggio formale alle buone intenzioni dei promotori, specie badando al passo conclusivo dell'articolo dove si legge: . « Ma per il caso che la guerra avesse, malgrado nostro, a presentarsi inevitabile e a breve scadenza, allora l'unica determinazione che la nostra coscienza socialista può farci prendere [ ...] è quella già preannunciata testé dal Turati, quando diceva che in questo caso daremo tutta la nostra opera perché nella ·tenzone non rimanga soccombente la causa che meglio rappresenta il progresso umano». E qui è un secondo motivo d'interesse per questo articolo, quando lascia intendere da quante riserve fosse accompagnata la collaborazione che i socialis_ti trentini davano ai preparativi del convegno. . Intanto, col mese di settembre tutto parve insabbiarsi. La tensione sociale e politica in Italia, peggiorata dopo i fatti di Cerignola del maggio dai nuovi episodi di violenta repressione antioperaia in Sardegna e in Sicilia, distrasse l'attenzione del partito socialista che si trovò interamente impegnato nelle complesse vicende dello sciopero generale. Il successivo scioglimento della Camera e la convocazione dei comizi elettorali in novembre aprirono una fase particolarmente difficile per la vita politica italiana, durante la quale i problemi del convegno furono trascurati. Pure, il 7 ottobre •la.direzione del· ,PSI trovò ,il tempo di occuparsene in una riunione tenuta a Firenze e conclusa con un ordine del giorno, pubblicato sull'Avanti! del 9 ottobre, per il quale il convegno - a data 7 Cfr. Il Popolo, 20 agosto 1904. 7 BibliotecaGino Bianco

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