Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

l'avvicinamento delle due ali del PSI e dell'isolamento del Mussolini. · La speranza dei riformisti che il vecchio rivoluzionarismo dei compagni di partito si stemperasse via via nel comune lavoro +ocal~ ~ organizzativo ebbe quindi il suo primo riscontro su un terreno politicamente molto piu qualificante. , Il PSI era stato estraneo, in verità, sia alle origini che agli sviluppi estremi del moto, iniziato ad Ancona e propagatosi nei giorni seguenti in tutto il paese. Esso si era limitato a proclamare il 9 giugno lo sciopero generale previsto in caso di eccidio (tre furono i manifestanti uccisi ad Ancona; altri tredici caddero in località diverse, mentre un commissario di pubblica sicurezza fu ammazzato a Ravenn~·con un colpo di bottiglia), e del resto già spontaneamente .in atto in molti centri. L'ordine di cessazione dello sciopero alla mezzanotte del giorno 11 era stato poi diramato dalla CGdL, e la Direzione del PSI aveva cercato di farlo revocare: ma alla fine tutti, compreso il Mussolini, dovettero rinunciare ad ogni idea di continuazione organizzata del movimento. A parte il linguaggio del direttore dell'Avanti!, rivelatore come sempre di una ideologia volontaristica, e gl1 sbocchi successivi della sua. ricerca politica, considerando cioè per se stessa la condotta politica del Mussolini in quei giorni, essa appare sostanzialmente corretta, e non trapassante - in ultima analisi - la linea della Direzione qel partito, che consistette nell'associarsi ad una agitazione già in corso senza tuttavia assegnarle una immediata capacità rivoluzionaria, e non trapassante, soprattutto, l'indirizzo generale che lo stesso Mussolini aveva contribuito a dare alla Frazione rivoluzionaria. Rispetto a quell'indirizzo, anzi, l'azione di tutti gli organi centrali del PSI fu caratterizzata da un netto ridimensionamento. Da questo punto di vista il comportamento del leader romagnolo nel giugno 1914 rientra nella parabola discendente delle illusioni che egli aveva coltivato nei primi mesi del 1913. In effetti, alla fine di giugno, riunendosi mentre .infuriava l'offensiva polemica dei riformisti contro il Mussolini (polemica alla quaie si era associato anche il GPS, riunitosi il 20 giugno), la Direzione del PSI gli riconfermò formalmente la fiducia: l'ostilità dei compagni non aveva trovato in errori pratici da lui compiuti tanto conforto da arrivare fino ad una improvvisa convergenza con i turatiani e con i dirigenti della CGdL, e ad una sconfessione. In definitiva erano due i capi d'accusa contro il direttore deIl' Avanti!. In primo luogo la considerazione del movimento di giugno come preparazione a anticipazione di uno scatto rivoluzionario vero e II BibliotecaGino Bianco

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