Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

" formare le condizioni favorevoli di vita e di sviluppo ". E dopo tanti_ anni di quèst'azione riformistica parlamentare, in cui il socialismo andò gradatamente adattandosi all'ambiente borghese e plasmando se - stesso sul modello delle esigenze della società capitalistica nella speranza che adattamento significasse miglioramento, è venuta la guerra che ha dimostrato la inanità di tanti sforzi [ ... ] » (Per un governo migliore?, in Avanti!, 6 ottobre). Qui si toccava veramente il fondo del problema del socialismo dopo il 1914, e si evidenziava il terreno di convergenza della tendenza serratiana col bolscevismo: la critica della Seconda Internazionale, del suo lavoro caratteristico di penetrazione pacifi~a e di astuto mutualismo con la società borghese-democratica, spacciato come « via » al _socialismo; critica· condotta alla luce di un giudizio della guerra come fenomeno di -sistema. Anche se l'amore del Serrati verso il leninismo fu tanto platonico quanto fortemente e sinceramente declamato - come i fatti del triennio successivo dimostrarono -, tutta la questione dell'atteggiamento del direttore .dell'Avanti! è centrale in quanto egli fu seminatore o mediatore di posizioni politiche piu radicali, il cui rafforzamento rivoluzionerà il vecchio socialismo._Anche alla replica del Treves egli rispose duramen te, rivendicando la non riducibilità del marxismo alle formulette nazional-parlamentari e indicando al compagno coloro che, avviatisi sulla sua stessa strada, avevano già « da tempo - con coraggio che li · onora - saltato il fosso. Essi si chiamano Bissolati o Briand, Sembat o Legien, Vandervelde o David » (Polemiche nostre. Il governo migliore, ibidem, 8 ottobre). Nel prosieguo della polemica, cui la prossimità della data fissata pel c9ngresso dava toni piu esasperati, il Serrati giunse a proclamare apertamente la necessità di una svolta politica rivoluzionaria. Egli riaffermò la natura capitalistica della guerra, criticando il concetto di patria dal punto di vista marxista e prospettando le possibilità di lottà che si aprivano al proletariato. ·Tali possibilità non·potevano piu ess~re imprigionate in una formula « sorpassata e quindi, ormai, vuota di significato » come quella escogitata dal Lazzari; il periodo dell'arroccamento del PSI, isolato tra i partiti della vecchia Internazionale, su posizioni difensive era finito, e il prossimo congresso del partito ~vrebbe sancito il mutamento di tattica. In tono rassicurante, nondimeno, il Serrati cominciava e finiva l'articolo con dichiarazioni di lealismo unitario (Un altro esame di coscienza. Lettera aperta al prof. Alessandro Levi, ibidem, ed. romana, 26 ottobre). Ma il clou della XXXIV - . Biblioteca Gino Bianco

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