Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

anche per la comprensione diversa che egli ha dei doveri di un segretario della piu forte organizzazione sindacale » 222 • Anche a proposito dello sciopero generale, che l'Avanti! doveva sbandierare come l'obiettivo concorde di tutto il Partito, Serrati tornava a pronunciarsi in quell'Assemblea, sostenendo tuttavia, ancora una volta, che era prima necessario valutare le forze e vedere di quali mezzi si disponesse. « Serrati pensa - riferiva il bollettino della CGL 223 - che dopo otto mesi di discussione intorno all'intervento, dopo otto mesi di guerra, debba essere generalmente diffuso il senso di orrore contro la guerra. E se ieri molti proletari sarebbero venuti a noi per istintiva ripugnanza contro la guerra, oggi dopo averne viste le conseguenze sarebbero pur sempre con noi. Ma si hanno forze sufficienti per contrastare ai voleri governativi? C'è fra la folla, fra i soldati profondo lo stato d'animo contro la guerra? Se questo esame convincesse delle possibilità di compiere il movimento di rivolta, si dovrebbe fare, o che fosse lo sciopero generale, o sciopero di 24 ore, o protesta, o semplice manifestazione oppositrice ». Poco prima lo stesso Serrati s'era anche pronunciato - e ne sentiva tutta l'importanza lui che fra le tante cariche dichiarava di sentirsi come un « pesce fuor d'acqua» - in merito ai rapporti tra PSI e CGL. Aveva precisamente chiesto, cioè, se la Confederazione intendesse lasciare al Partito la direzione al movimento politico o si volesse procedere di comune accordo. « Una risposta - sosteneva - occorre darla; ( ...) e la risposta richiesta sta appunto a significare che la Direzione del Partito non intende scaricare su alcuno le proprie responsabilità ma che desidera invece la piu grande sincerità su questo grave argomento » 224 • Dietro tanti interrogativi, tanti dubbi, paure e crisi di coscienza un solo aspetto risulta chiaro: la sostanziale rassegnazione del PSI di fronte alla eventualità d'entrata in guerra dell'Italia e la provata passività della Direzione, scavalcata ancora una volta, come già durante i moti della « settimana rossa», dalle masse popolari che, a Milano prima e a Torino poi, agiranno di propria iniziativa dichiarando lo sciopero generale. Serrati si adattò a questa situazione né apprese la lezione, ché nel 1920, mentre gli operai occuperanno le fabbriche, egli nuovamente ricadrà in crisi di dubbio, studiando la portata piu o meno rivoluzionaria degli avvenimenti (con tutto che la Rivoluzione d'Ottobre fosse già scoppiata). Scendeva insomma a " votare " la rivoluzione. Dopo la riunione d'aprile, tutti i documenti emessi e votati dal PSI non diranno nulla di nuovo. Gli eventi precipitano, la guerra bussa alle porte. « Nelle poche settimane che ancora precedono l'entrata dell'Italia in guerra - commenta Arfè - l'Avanti! continua, senza cedere, la sua 222 Cfr. resoconto dell'assemblea del C.D. della CGL in La Confederazione del Lavoro, 1° giugno 1915. 223 Ibidem. 224 Ibidem. 148 BibliotecaGino Bianco

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