Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

cato granario mondiale per affamarci a loro esclusivo profitto, forse anche al grido di viva la patria [ ... ] » 143 • Anche se il Dugoni da buon riformista arrestava la sua protesta ad una semplice dimostrazione statistica (« occorrono 60 mila quintali di grano all'anno e all'Italia ne mancano 15 ») e chiudeva l'articolo con avvenimenti entrati ormai nel 'linguaggio corrente (« ... il governo dovrebbe ricordare i fatti del '98 ... Veda di non provocare eguali esplosioni di popolo»), tuttavia il fatto stesso che la sua analisi apparisse nel « fondo » del giornale dimostra che da tempo v'era la possibilità d'incanalare, secondo una piu organica direzione, i « moti » economici di varia .origine. Se le agitazioni del Maggio 1915 fossero state oltre che effetto immediato di crisi locali, anche il risultato voluto di un lievito rivoluzionario sapientemente e tempestivamente diffuso, avrebbero certamente assunto caratteristiche diverse da quelle di un moto « transitorio » di protesta contro l'ip.tervento. Né lo stesso Partito era all'oscuro di quanto il governo stess·e preparando. La testata dell'Avanti! del 3 gennaio 1915 è occupata dall'interrogativo: Oltre l'Albania verso l'intervento? Nella postilla redazionale alla corrispondenza da Roma, pubblicata come fondo in prima pagina, si legge: « Vi è nelle alte sfere dell'Italia ufficiale il determinato proposito di scendere in guerra. Si sta davvero decidendo delle sorti del proletariato italiano. Si prepara il macello » 144 • Serrati in veste ·di direttore dell'Avanti! non dovette esser-e certamente estraneo a quel commento ufficiale del giornale sull' atteggiamento del governo italiano, tanto piu che veniva avanzata, per la prima volta, una analisi delle « possibilità rivoluzionarie in Italia ». « Non abbiamo mai creduto od anche solo alla sommossa preparata, studiata su piani preventivi, divampante per merito di un papeggiatore che guidi le folle alle definitive conquiste. Pensavamo ieri e pensiamo ancora oggi che i .moti sociali si tramutano in rivolte e le rivolte diventano rivoluzioni quando le condizioni materiali e morali delle popolazioni sono tali da rendere la esplosione possibile. Vi sono oggi in Italia queste condizioni? I moti del giugno passato sono evidentemente un indice assai chiaro. Si aggiunga che la situazione è da allora peggiorata. Si ricordi che la disoccupazione imperversa ovunque. Si tenga a mente che anche nell'esercito lo stato d'animo dei soldati non è quello di uomini disposti a far sacrificio di -sé stessi per interessi 1 · [ ] 145 a tru1 ... » . Era una presa di posizione che non nascondeva certo suggestioni pacifiste. E Serrati la pubblicava in prima pagina. Ma quali erano i sentimenti suoi - intendo piu umani che politici - come reagiva il suo «carattere» insomma, a un quadro che non concedeva alternative? Cosa proponeva? Purtroppo l'idea di un sovversivismo legalizzato, d'un rivoluzionarismo discusso e « messo ai voti» si prepara da allora. 143 E. Dugoni, Il problema del pane, in Avanti!, 30 dicembre 1914. · 144 Cfr. Avanti!, 3 gennaio 1915. 145 Ibidem. 124 BìbliotecaGino Bianco

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